Il Vescovo raccoglie l’invito dei Cresimandi e ‘consegna’ loro di persona il Sacro Crisma.

Tutte le settimane, i gruppi di catechismo della Parrocchia San Giovanni Crisostomo in Via Padova a Milano, si incontrano ‘on line’ con le catechiste e il parroco don Felice. Durante l’incontro dei cresimandi di Lunedì 25 maggio alle ore 17, dopo che il parroco ha annunciato la celebrazione della S.Messa crismale, è nata l’idea di provare a invitare il Vescovo per la ‘consegna’ e la spiegazione del S.Crisma. L’invito ha avuto , tra la gioia e la sorpresa di tutti, visti anche i tempi ‘stretti’ , un esito positivo per la sera di Pentecoste, Domenica 31 Maggio. Sul sagrato della chiesa, alle ore 20.45, l’incontro, allargato naturalmente a tutti i gruppi della Iniziazione cristiana e a tutti i parrocchiani, ha avuto inizio con la recita del S.Rosario ‘delle genti, a conclusione del mese mariano e del tempo pasquale. L’arcivescovo, che era accompagnato del Vicario episcopale di zona, Mons. Carlo Azzimonti, ha guidato il Rosario, introdotto i misteri  gloriosi e recitato l’ultima ‘decina’. La prima parte del Padre nostro e dell’Ave Maria dei primi quattro misteri è stata invece recitata ‘ in lingua’ da alcuni parrocchiani originari delle Isole Mauritius, delle Filippine, del Perù e dello Sri Lanka mentre tutti i fedeli presenti rispondevano in italiano. Mons Delpini ha poi offerto un pensiero e una preghiera per tutti i defunti e in particolare per tutti quelli che non hanno avuto la possibilità della celebrazione dei funerali con queste parole: “Preghiamo per i nostri morti specialmente coloro che sono morti in questo periodo e non hanno potuto ricevere quei riti funebri quelle forme di preghiera comunitaria che accompagnano ogni fedele a entrare nella gloria di Dio.Preghiamo. Oh Maria consolatrice degli afflitti asciuga le lacrime di coloro che sono nella desolazione perché hanno perso i loro cari e non li hanno neanche potuti salutare. Oh Maria aiuto dei Cristiani sostieni la nostra debolezza soprattutto quella di chi si sente solo e abbandonato. Oh Maria rifugio dei peccatori accogli e aiuta nella tua misericordia tutti noi e tutti i nostri cari che sono morti senza i Sacramenti..” Prima della benedizione finale l’Arcivescovo ha introdotto la ‘consegna’ del Sacro Crisma ai ragazzi della Cresima che per l’occasione indossavano la pettorina rossa dell’incontro di S.Siro, dell’olio dei catecumeni a una mamma che ha chiesto di battezzare le proprie figlie la prossima domenica, l’olio dell’Unzione degli infermi a un ministro straordinario della eucaristia alle persone malate. Queste le sue parole: “Io consegno gli oli che ho consacrato e benedetto giovedì nel Duomo di Milano. Questi oli sono il segno dei Sacramenti che voi che avete ricevuto e che alcuni di voi riceveranno.Il segno dei sacramenti cioè il segno che dice dono dello Spirito. Il primo olio è il Crisma. Il Crisma è l’olio con cui viene unto il battezzato al Battesimo, il cresimato alla Cresima, il prete e il vescovo all’Ordinazione. È l’olio che dice che lo Spirito scende come quella forza di Dio, quella sapienza di Dio, quella vita di Dio che insegna a vivere e che mette dentro di noi la presenza della vita di Dio che è vita eterna. Forse possiamo immaginare lo Spirito Santo come fuoco come qualcosa che è sempre vivo dentro il cuore dei credenti. Voi cresimandi già siete tempio dello Spirito Santo e poi con la Cresima che riceverete dovreste diventare ardenti di questo fuoco che è nel cuore così vivo questo fuoco che non teme la morte ecco lo Spirito Santo come fuoco.Questo è l’olio dei Catecumeni cioè quell’olio che viene usato prima del Battesimo come per essere la presenza di Dio che permette di liberarsi dal male il demonio viene allontanato da chi si avvicina a Dio e questo olio è dunque il segno dello Spirito come Spirito di verità e introduce alla verità tutta intera e il catecumeno entra nella verità scende nell’acqua come colui che muore e viene fuori dall’acqua come colui che risorge per entrare in questo passaggio difficile dalla morte alla vita ecco la verità di Dio, l’olio dei catecumeni che consegno alla mamma che poi presenterà al Battesimo le sue figlie. Ora presento l’olio degli infermi, l’olio con cui si dà l’unzione degli infermi cioè quel sacramento che consente che rafforza che accompagna coloro che sono malati nella lotta contro la malattia l’olio degli infermi è quello che presenta lo Spirito Santo come un vento che soffia nella vela perciò rende possibile navigare. Ecco quando uno è malato certamente ha bisogno delle medicine, certamente ha bisogno del medico, ma per vincere la malattia bisogna anche avere la voglia di guarire la decisione di lottare ecco il vento che spinge la barca il vento amico dello Spirito rende più leggera la lotta rende più facile la navigazione perciò consegno l’olio degli infermi a un Ministro straordinario della Comunione he visita i malati porta l’Eucaristia e così porti anche la consolazione che è lo Spirito di Dio.” E ha introdotto la benedizione con queste parole: “Desidero che questa Benedizione sia come una carezza di Dio per ciascuno di noi come un segno della sua premurosa vicinanza e vorrei che ciascuno di voi avendo ricevuto la Benedizione di Dio diventi Benedizione per quelli che incontra a casa al lavoro nelle vie del quartiere nei momenti della fatica nei momenti della festa ecco ciascuno di voi possa sentire questa missione “devo essere Benedizione di Dio per chi mi incontra “ e si diventa Benedizione di Dio quando la persona che vi incontra può dire sono contento di averti incontrato mi hai dato gioia mi hai dato conforto mi hai dato amicizia mi hai dato aiuto mi hai dato la certezza di essere importante per qualcuno, tu sei una Benedizione di Dio eco perché vi benedico perché tutti voi vi sentiate benedetti da Dio e incaricati di essere una Benedizione per chi vi incontra.”Dopo i ringraziamenti il parroco ha invitato i presenti a donare la propria offerta per il Fondo san Giuseppe e a ritirare la lettera scritta dal Vescovo ‘al mio amico Tommaso, quello che dice: “io non credo”’, firmarla e consegnarla ad un amico che ‘non crede’ o che non frequenta più la comunità cristiana. Il canto finale e il profumo dei tigli sul sagrato di Via Padova, la più popolosa e multietnica di Milano, hanno accompagnato il Vescovo che è passato a salutare i presenti.